venerdì 14 gennaio 2011

Lavorare come programmatore a Bruxelles


Forse per caso a Bruxelles e’ il nome del suo blog. Lui si chiama Antonio alias Andima, e questa la sua storia.


Chi e' Andima?

28enne italiano, nato in Germania ma cresciuto in Campania, ora vive in Belgio ma viene in verità da Dublino insieme alla sua dolce metà di Madrid. Insomma nato già italiano all'estero, poi è tornato ad esserlo con il tempo per ristabilire o soltanto identificare gli equilibri necessari, un po' come il "Creato io creo, è l'unico equilibrio, è l'unica giustizia" di Paul Eluard. Beh, le cose son sempre un po' complicate, si sa, l'importante è provarci e sorridere... insieme.
(Ecco, se volevate una descrizione veloce, potete anche fermarvi qui).


Insomma, chi sei?

Sono un ragazzo del sud Italia nato in Germania da genitori italiani all'epoca emigrati per diversi motivi. Non sono riuscito ad acquisire praticamente nulla della cultura tedesca perché dopo 3 anni la famiglia decise di rientrare in Italia, in un paesino sulla costa cilentana, dove sono poi cresciuto.
Nella vita ho fatto un po' di tutto per pagarmi prima la rata del motorino e poi le spese universitarie: dal commesso in un negozio di alimentari al trasportatore di latticini, dallo scattino (fotografo/animatore) al cassiere fino alla maschera (vestito da Topolino, da Titti, a far foto coi bambini), mentre coltivavo la mia passione per la scrittura ed il disegno. Convinto che tutta quell'arte mi avrebbe dato una carriera folgorante, la disoccupazione, decisi di dedicarmi ad una delle altre mie passioni, i computer.
Anni dopo ho conseguito prima la Laurea triennale e poi la specialistica in Informatica all'Università di Salerno.


Motivo per cui hai lasciato l'Italia?

Dopo 10 mesi di contratto presso il laboratorio universitario dove avevo lavorato ai miei progetti di tesi, decisi che era tempo di cambiare. L'idea di provarci a Roma o Milano, come la maggior parte dei miei amici laureati, non mi allettava, cosi' ho iniziato a studiare (di nuovo) durante gli ultimi mesi di contratto che avevo presso l'Università, ottenendo due certificazioni Java Sun (Sun Java Programmer e Sun Business Component Developer), perché avevo già in mente di andare all'estero e temevo che da neolaureato il mio cv non sarebbe stato troppo convincente. Decisi di andare a Dublino, dove ero già stato per due settimane durante un corso di lingua inglese, perché mi piaceva la città (una capitale non troppo grande, madrelingua inglese, gente simpatica) e soprattutto perché all'epoca le maggiori aziende informatiche avevano la propria sede europea in Irlanda (Google, Microsoft, IBM, Intel, Dell, etc.) ed avrei avuto maggiori possibilità di avere un'esperienza lavorativa stimolante.


Motivo per cui hai lasciato Dublino?

Dopo un anno e mezzo in Irlanda una forte crisi ha iniziato a colpire diversi settori e l'azienda presso la quale lavoravo iniziò ad avere problemi economici. Contemporaneamente la mia ragazza (conosciuta a Dublino) stava per lasciare l'Irlanda con in mente Parigi. Mentre i licenziamenti iniziavano in azienda e diversi manager irlandesi (miei ex colleghi) tentavano di farmi entrare in altre aziende nelle quali erano a loro volta stati assunti di recente, riuscii a dirottare la ragazza verso un'altra capitale europea, più simile a Dublino come dimensioni ed altrettanto stimolante: Bruxelles. Avrei voluto rimanere altri anni in Irlanda e le occasioni di lavoro non mancavano nonostante la crisi, ma una serie di coincidenze e la voglia di scoprire nuovi panorami hanno preso il sopravvento fino a portarmi in Belgio. Non ho quindi lasciato Dublino per Bruxelles reputando la seconda migliore della prima, sono città simili per alcune caratteristiche, diversissime per altre, non esiste un peggio o un meglio universale ma soltanto un equilibrio che soddisfi i propri compromessi personali, per questo si può stare bene a Roma, a Londra come a Stoccolma. E non escludo di tornare a Dublino in futuro.


Conoscevi gia' il francese?

No, non lo conoscevo. Inviavo cv e lettera di presentazione in inglese. Questo ovviamente preclude molte porte, la maggioranza delle offerte spesso cita esplicitamente la conoscenza di almeno una delle due lingue (se non entrambe), ma spesso applicavo ugualmente perché non avevo nulla da perdere, sapevo che l'inglese lo avrebbero capito e magari di fronte ad un profilo adeguato per una posizione aperta avrebbero comunque provato a chiamarmi. Tentar non nuoce, appunto.

Tutte le telefonate si svolsero in inglese e qualora mi avessero domandato se avessi avuto voglia di imparare il francese, la risposta era sempre la stessa: certamente, non appena mi fossi trasferito in Belgio mi sarei iscritto ad un corso serale di lingua francese.

Per i colloqui idem. Tutto in inglese ed ho continuato a lavorare almeno il primo anno in inglese senza problemi, poi pian piano ho iniziato a parlicchiare un pochino di francese e adesso lavoro utilizzando entrambe le lingue.


Senti di aver imboccato la strada giusto vivendo ora a Bruxelles?

Bruxelles non e' una capitale di moda, come potrebbe essere Londra, Barcellona o Amsterdam, ma racchiude una miriade di piccole sorprese che rendono la permanenza in Belgio sicuramente interessante. Imparare una nuova lingua, il francese, è sicuramente una sfida stimolante, anche se sono molti gli stranieri che continuano a vivere nella capitale belga utilizzando soltanto l'inglese, spesso neanche perfettamente. Dopo l'esperienza irlandese poi, ho imparato molto sul come porsi di fronte a culture ed abitudini diverse, capendo che non ci sono cose strane o sbagliate, sono soltanto approcci diversi allo stesso problema o metodologie scaturite da contesti storico-culturali differenti. E questo aiuta. Bruxelles è sicuramente una città internazionale, ospitando la sede della Commissione Europea, della NATO e di moltissime enti nazionali e regionali di paesi stranieri: il mix è di casa e la diversità che ne deriva è sicuramente una ricchezza per la città e per chi ci vive. Sono contento di essere arrivato a Bruxelles e vi rimarrò ancora a lungo.


Tornesti mai in Italia?

Per il momento no e non per via del governo, di alcune abitudini o chissà quale altra lamentela, ma semplicemente perché vivo bene altrove avendo trovato un mio equilibrio fatto di soddisfazioni lavorative e personali. Probabilmente non tornerò mai più in Italia, perché la mia ragazza è straniera, perché dopo averci vissuto 24 anni è giusto spendere altro tempo altrove e scoprire nuovi mondi, perché in fondo siamo sempre meno stranieri soprattutto in Europa, dove la globalizzazione e le normative europee rendono ogni paese sempre più accogliente in termini di prodotti reperibili, facilità di comunicazione, costi abbattuti per quanto riguarda connessioni aeree e non. Ad ogni modo questa domanda rimarrà sempre un punto interrogativo fantasma, lì in qualche tempo nel futuro in attesa di risposta.


Secondo te e' possibile trovare lavoro in IT all’estero dall'Italia?

Io ho trovato lavoro a Bruxelles da Dublino, caricando il cv e applicando (in inglese, anche se magari le offerte erano in francese o olandese) per le diverse offerte che ogni sera (ogni maledetta sera per un mese) cercavo, se interessato cercavo direttamente sul sito web dell'azienda (e non tramite monster) per le posizioni aperte o per i contatti ed inviavo il cv sempre con una lettera di presentazione spesso modificata in base all'azienda/posizione in questione.
Ho ricevuto una decina di chiamate in un mese, qualcuna quasi una chiacchierata altre quasi un colloquio telefonico (sempre rigorosamente in inglese, se chiedevano del francese dicevo che lo avrei imparato una volta in Belgio), tre delle quali hanno deciso di andare avanti (altre mentirono, non facendosi più sentire, scoraggia un po' ma capita). Alla fine due aziende pagarono volo Dublino-Bruxelles, feci un colloquio nelle loro rispettive sedi e scelsi una delle due.
Arrivai a Bruxelles con già un lavoro, grande comodità, sicuramente. Insomma costanza, furbizia e anche un po' di fortuna, credo sia questa la formula da applicare.

Credo che la stessa esperienza potrebbe ripetersi cambiando Dublino con Italia.

Grazie Andima. Seguite il suo fantastico blog su: andimabe.blogspot.com


3 commenti:

andima ha detto...

Hey, bell'intervista :)
Una precisazione: alla domanda "Conoscevi già il francese?" quando si parla di due lingue, ci si riferisce a francese ed olandese, che spesso sono entrambe richieste per alcune posizioni di lavoro, anche se per posizioni come quella di sviluppatore una delle due dovrebbe essere sufficiente, se non nessuna: l'inglese spesso è il migliore passaporto, almeno per i primi tempi, poi con il passare dei mesi sarebbe opportuno iniziare ad apprendere una delle due (magari più intuitivo il francese), perché sì è vero che ci son informatici italiani che vivono a Bruxelles da anni soltanto parlando inglese, ma quante volte gli sarà capitato di sentirsi dei turisti, di non poter comunicare o di trovarsi in difficoltà per la mancanza anche di un se pur basilare francese.
Una marea di informatici trovano lavoro presso la Commissione Europea tramite consulenze, quindi non assunti direttamente presso qualche ente europea, ma allocati da aziende di consulenza esterna. In quei casi, soltanto la lingua inglese è richiesta. Suona fica come esperienza, ma da quel che ho potuto percepire (percepire appunto, quindi è una mia opinione, magari mi sbaglio), spesso i lavori hanno tempistiche lunghe, ritmi blandi, che si traducono in esperienze di lavoro poco stimolanti, ma vabbé, non si sa mai, ovviamente:)

Antonio ha detto...

Grazie per questa ottima intervista! Parlando di salario, spesso trovo annunci che parlano di 2500-3000 euro mensili ma non dicono se sono netti o lordi. Orientativamente, a quanto ammonta uno stipendio netto da progarmmatore con 2-3 anni di esperienza? Ci si riesce a vivere prendendo un bilocale in affitto in zone non malfamate?

andima ha detto...

@Antonio
sembra una risposta tempestiva, ma non essendo il mio blog son arrivato quasi per caso di nuovo su questo post guardando qualche link in entrata dalle statistiche del mio blog, la risposta alla tua domanda, così come ad altre che potresti avere, è già in questo post dove si parla esclusivamente di lavoro a Bruxelles e dove tanti altri ragazzi hanno già aggiunto la propria domanda nei commenti ed hanno ricevuta risposta. Di solito non mi piace lasciare link al mio blog commentando su altri blog, ma credo che Informatico Migratore capirà la situazione:) al fine di aiutare te e chi come te possa lasciare un commento qui e poi magari non avere subito risposta credendo di scrivere all'intervistato.

Cmq sì, se ti possono applicare l'RSI, lo statuto speciale di tasse, con 3 anni di esperienza parti da almeno 2.300 netti al mese, poi ovvio che dipende da azienda, mercato, negoziazioni, benefits, etc.