lunedì 31 gennaio 2011

Conoscere gli inglesi a Londra

Ovunque si decida di emigrare, l'ostacolo piu' grosso e' quello di socializzare con gli autoctoni del luogo.

I motivi posso essere molteplici. Perche' trasferiti da qualche settimana e ancora si fatica ad ambientarsi, perche' quelli del luogo molto probabilmente non hanno alcun motivo di socializzare con voi, o piu' comunemente, perche' non si parla la lingua Inglese.


In questi casi si corre il rischio che, superato il trauma di ritrovarsi in un ambiente sconosciuto, magari ci si ritrova a socializzare solo con persone che parlano la nostra lingua. Questo problema non e' affatto da sottovalutare, perche' puo' condurre ad una reciproca esclusione ed ad un totale disinteresse nel voler conoscere persone originarie del posto.

Per evitare di incamparre in questo errore, che devo dire essere molto comune, la miglior cosa e' cercare qualcosa che possa essere utile ed al tempo stesso divertente.

Perche' imparare una lingua e' veramente dura, e allora perche' non cercare qualcosa che in qualche modo possa essere istruttiva, economica se lo si desidera, e magari capace di creare l'opportunita' che vi aprira' la porta nel mondo del lavoro?


Per questo motivo non diro' nulla di nuovo se segnalero' questo social network, famoso quasi quanto Facebook: www.meetup.com, che ha lo scopo di facilitare l'incontro di gruppi di persone in varie località del mondo.


E' un modo come un altro di conoscere persone che hanno interesse comune ai vostri, con l'aggiunta di una passione che vi spronera' a parlare Inglese, a conoscere persone che fanno il tuo stesso lavoro e ad incontrarli in uno di questi meetup nei luoghi piu' impensati.

Se poi l'oggetto del meetup era proprio la passione dal Web Design al Software Engineering, si scopre di parlare di cose complesse magari comodamente rilassati dentro un pub davanti ad un bel boccale di birra.

Inoltre, se avete un contatto Linkedin, potrebbe essere l'arma vincente qualora stesse cercando un lavoro.

E voi, perche' non usate i MeetUp quando siete all'estero?


sabato 22 gennaio 2011

Location Independent. Un imprenditore creativo in giro per il mondo

Lui si chiama Luca Panzarella ed è un imprenditore creativo esperto di UX, che gli piace viaggiare e scoprire qual è la differenza tra lui ed il resto del mondo.


Raccontaci la tua storia.

Sono nato a Palermo e a 22 anni mi sono trasferito a Roma dove ho cominciato a fare il web designer freelance. Roma non era la città giusta per la mia professione, ma allora non lo sapevo. Così nel giro un paio di anni, con lo scoppio di eventi e dei barcamp, ho cominciato a muovermi continuamente tra Milano, Bologna e Firenze. Sono una persona che si stufa presto, ecco perché dopo quattro anni, due master e una quarantina di progetti alle spalle avevo voglia di cambiare radicalmente. Così mi trasferii a Londra per sei mesi. Londra è una città unica per chi lavora nel settore IT. Migliaia di occasioni e una crescita professionale continua. Ti rende forte e sicuro. Sicuro al punto che volevo andare a vivere a San Francisco pur continuando ad avere clienti italiani e londinesi.

Cosa è un imprenditore creativo?

Prendi la testardaggine e i capricci di un creativo pubblicitario. Poi prendi la capacità analitica e d’investimento di un imprenditore. Ecco che ottieni un imprenditore creativo.

Parlaci del tuo blog.

Ogni lunedì su lucapanzarella.it/blog parlo a tutte le persone che vogliono cambiare perché credo sia la cosa su cui più ho fatto esperienza negli ultimi anni. Ho vissuto in quattro città, cambio continuamente case e clienti. Sono il perfetto precario, anche se forse non sono molto rappresentativo :)

Come gestisci i tuoi continui spostamenti?

Fondamentalmente la mia vita lavorativa non cambia. Continuo a lavorare per l’Italia e per Londra ma scelgo io il posto da dove lavoro. Il più grosso problema è gestire gli incontri e le scadenze. Lavorando con un fuso orario molto diverso rischi praticamente ogni giorno di ritardare le consegne. Se arriva un’urgenza durante la mattina italiana, mentre dall’altro lato dormi beato sotto le coperte, è un bel problema.

Come mai hai scelto proprio San Francisco?

Lavoro prevalentemente da casa, potevo quindi vivere potenzialmente ovunque nel mondo. Londra è divertente, ma il clima invernale mi rende triste. Lo so, è un mio limite :) ma se posso cerco di vivere in città con un bel clima. Quando il mio attuale socio mi ha coinvolto in un progetto che partiva proprio da lì, non ci ho pensato due volte: sogno americano, splendido clima, gente allegra e cambio del dollaro molto conveniente. Come potevo dire di no?

Come ti sei mosso per il visto?

Visto turistico per tre mesi, la cosa più semplice da richiedere. Si può però rimanere facilmente fino a sei mesi sempre col visto turistico o con quello business, purché dimostri di avere un legame in Italia: un’azienda, un contratto, una casa di proprietà.

Che possibilità ci sono di cambiare tipologia di visto?

All’inizio quando facevo incontri di business ero molto preoccupato per il visto turistico, non sapevo mai se e come prendere il discorso. Ma l’informalità americana è spesso spiazzante, così una volta mi sono trovato ad un colloquio di lavoro che ha dell’incredibile (ho raccontato l’esperienza qui). Non solo il datore di lavoro mi disse di una divisione della loro azienda che si occupava di gestire le pratiche per convertire il visto (o nel peggiore dei casi una volta tornato a casa mi avrebbero richiamato stavolta con un visto lavorativo), ma ho pure assistito a un’asta al rialzo per la mia paga oraria. In pratica mi consigliava di chiedere di più rispetto a quanto gli avevo appena detto. E mi disse anche il perché:

“le persone che lavorano per me devono essere contente. E più sarai pagato, più sarai contento.”

Non fa una piega.

Che consigli utili potresti dare per chi volesse seguire le tue orme?

Dare consigli è molto dura perché trasferirsi in una nuova città è un’esperienza unica ogni volta. Per questo cerco semplicemente di raccontare quello che mi succede. Poi sta al lettore prendere una decisione. Faccio un esempio: quando mi sono trasferito a Londra tutti mi consigliavano di non andare. Era il periodo della crisi, non avrei trovato lavoro. E invece è stato facilissimo. Sto cominciando a credere che la volontà personale è superiore a qualsiasi consiglio, forse persino alla realtà stessa. Se vuoi veramente che una cosa accada, accadrà.

Che giudizio daresti a San Francisco rispetto a Londra?

Sono due città completamente diverse. Se penso a Londra penso alle agenzie web, alla velocità e la potenza della città. San Francisco è invece la mecca delle startup, un posto dove vanno i visionari che vogliono cambiare il mondo. La città è piccola, comoda, ma anche meno veloce e divertente di Londra.

Torneresti in Italia?

Torno in Italia tutte le volte per una bella vacanza e, credo, farò così per molto tempo. So già che molti non saranno d’accordo, ma vedo gli italiani lamentosi, poco concreti e abituati ad aggirare i problemi anziché affrontarli. A tal proposito c’è un libro fantastico di Antonio Pascale intitolato “Qui dobbiamo fare qualcosa”, che consiglio a tutti di leggerlo. Una volta scoperto che posso costruirmi una vita tra mille culture diverse, una cultura come quella italiana mi respingerà sempre come una molla, a meno che non mi stancherò di viaggiare.

Se e quando arriverà quel giorno ti concederò volentieri una nuova intervista :)


Ringraziamo Luca ricordando di seguire il suo blog su
www.lucapanzarella.it.


Sognate di essere dei location indipendent?

mercoledì 19 gennaio 2011

Trasferirsi a Bruxelles come programmatore.

Dopo l'intervista ad Andima sulla sua vita da programmatore all’estero, segue nuovamente una sua intervista dove ci spiega passo dopo passo come emigrare in Belgio.


Dove poter trovare alcuni consigli per cercare lavoro a Bruxelles?

Sono sicuro che cercando sul web troverete migliaia di pagine sull'argomento, probabilmente molte di loro saranno in inglese, alcune avranno diversi anni, altre meno. Sicuramente il paragone tra più di una fonte aiuta a chiarirsi le idee. Consiglio di inserire il vostro CV su:


E' possibile trovare lavoro a Bruxelles parlando soltanto inglese?

E' possibile. In generale presso la commissione europea e presso tutte le aziende che fanno consulenza o ad ogni modo relazionano con essa, l'inglese spesso è la unica lingua richiesta. Anche presso aziende belghe potreste trovare lavoro soltanto con l'inglese ma la mancanza di altre lingue dovrebbe essere sopperita da un curriculum di un certo livello. Ad ogni modo, non parlando francese o nederlandese state sicuramente mettendo da parte la maggior parte delle offerte di lavoro presenti sul mercato, da questo punto di vista attesa, pazienza ed impegno sono le parole d'ordine da usare.

Come sono i salari a Bruxelles?

In generale non altissimi a causa della tassazione molto alta. Fanno però eccezione i salari della commissione europea e la possibilità di ottenere lo statuto speciale di tassazione, RSI.

Dove posso trovare alcuni consigli per cercare casa a Bruxelles?

Trovare un posto in cui stare e’ una delle prime priorita' nel momento stesso in cui s'inizia un'avventura all'estero. Le alternative sono generalmente le stesse di ogni altra citta': affittare una stanza in un appartamento condiviso con altre persone o affittare un appartamento (ammobiliato o non).
Ad ogni modo vi consiglio di andare un occhiata a:


Come posso muovermi per la citta?

La cosa migliore e' consultare il
sito dei trasporti di Bruxelles per avere informazioni esatte su come arrivare in orario senza perdersi.
Un consiglio, comprate sempre una mappa dettagliata della citta', di quelle con libretto contenente un indice delle strade, vi servira' sistematicamente.


Per qualunque domanda, non esitate a contattare Andima su andimabe.blogspot.com


venerdì 14 gennaio 2011

Lavorare come programmatore a Bruxelles


Forse per caso a Bruxelles e’ il nome del suo blog. Lui si chiama Antonio alias Andima, e questa la sua storia.


Chi e' Andima?

28enne italiano, nato in Germania ma cresciuto in Campania, ora vive in Belgio ma viene in verità da Dublino insieme alla sua dolce metà di Madrid. Insomma nato già italiano all'estero, poi è tornato ad esserlo con il tempo per ristabilire o soltanto identificare gli equilibri necessari, un po' come il "Creato io creo, è l'unico equilibrio, è l'unica giustizia" di Paul Eluard. Beh, le cose son sempre un po' complicate, si sa, l'importante è provarci e sorridere... insieme.
(Ecco, se volevate una descrizione veloce, potete anche fermarvi qui).


Insomma, chi sei?

Sono un ragazzo del sud Italia nato in Germania da genitori italiani all'epoca emigrati per diversi motivi. Non sono riuscito ad acquisire praticamente nulla della cultura tedesca perché dopo 3 anni la famiglia decise di rientrare in Italia, in un paesino sulla costa cilentana, dove sono poi cresciuto.
Nella vita ho fatto un po' di tutto per pagarmi prima la rata del motorino e poi le spese universitarie: dal commesso in un negozio di alimentari al trasportatore di latticini, dallo scattino (fotografo/animatore) al cassiere fino alla maschera (vestito da Topolino, da Titti, a far foto coi bambini), mentre coltivavo la mia passione per la scrittura ed il disegno. Convinto che tutta quell'arte mi avrebbe dato una carriera folgorante, la disoccupazione, decisi di dedicarmi ad una delle altre mie passioni, i computer.
Anni dopo ho conseguito prima la Laurea triennale e poi la specialistica in Informatica all'Università di Salerno.


Motivo per cui hai lasciato l'Italia?

Dopo 10 mesi di contratto presso il laboratorio universitario dove avevo lavorato ai miei progetti di tesi, decisi che era tempo di cambiare. L'idea di provarci a Roma o Milano, come la maggior parte dei miei amici laureati, non mi allettava, cosi' ho iniziato a studiare (di nuovo) durante gli ultimi mesi di contratto che avevo presso l'Università, ottenendo due certificazioni Java Sun (Sun Java Programmer e Sun Business Component Developer), perché avevo già in mente di andare all'estero e temevo che da neolaureato il mio cv non sarebbe stato troppo convincente. Decisi di andare a Dublino, dove ero già stato per due settimane durante un corso di lingua inglese, perché mi piaceva la città (una capitale non troppo grande, madrelingua inglese, gente simpatica) e soprattutto perché all'epoca le maggiori aziende informatiche avevano la propria sede europea in Irlanda (Google, Microsoft, IBM, Intel, Dell, etc.) ed avrei avuto maggiori possibilità di avere un'esperienza lavorativa stimolante.


Motivo per cui hai lasciato Dublino?

Dopo un anno e mezzo in Irlanda una forte crisi ha iniziato a colpire diversi settori e l'azienda presso la quale lavoravo iniziò ad avere problemi economici. Contemporaneamente la mia ragazza (conosciuta a Dublino) stava per lasciare l'Irlanda con in mente Parigi. Mentre i licenziamenti iniziavano in azienda e diversi manager irlandesi (miei ex colleghi) tentavano di farmi entrare in altre aziende nelle quali erano a loro volta stati assunti di recente, riuscii a dirottare la ragazza verso un'altra capitale europea, più simile a Dublino come dimensioni ed altrettanto stimolante: Bruxelles. Avrei voluto rimanere altri anni in Irlanda e le occasioni di lavoro non mancavano nonostante la crisi, ma una serie di coincidenze e la voglia di scoprire nuovi panorami hanno preso il sopravvento fino a portarmi in Belgio. Non ho quindi lasciato Dublino per Bruxelles reputando la seconda migliore della prima, sono città simili per alcune caratteristiche, diversissime per altre, non esiste un peggio o un meglio universale ma soltanto un equilibrio che soddisfi i propri compromessi personali, per questo si può stare bene a Roma, a Londra come a Stoccolma. E non escludo di tornare a Dublino in futuro.


Conoscevi gia' il francese?

No, non lo conoscevo. Inviavo cv e lettera di presentazione in inglese. Questo ovviamente preclude molte porte, la maggioranza delle offerte spesso cita esplicitamente la conoscenza di almeno una delle due lingue (se non entrambe), ma spesso applicavo ugualmente perché non avevo nulla da perdere, sapevo che l'inglese lo avrebbero capito e magari di fronte ad un profilo adeguato per una posizione aperta avrebbero comunque provato a chiamarmi. Tentar non nuoce, appunto.

Tutte le telefonate si svolsero in inglese e qualora mi avessero domandato se avessi avuto voglia di imparare il francese, la risposta era sempre la stessa: certamente, non appena mi fossi trasferito in Belgio mi sarei iscritto ad un corso serale di lingua francese.

Per i colloqui idem. Tutto in inglese ed ho continuato a lavorare almeno il primo anno in inglese senza problemi, poi pian piano ho iniziato a parlicchiare un pochino di francese e adesso lavoro utilizzando entrambe le lingue.


Senti di aver imboccato la strada giusto vivendo ora a Bruxelles?

Bruxelles non e' una capitale di moda, come potrebbe essere Londra, Barcellona o Amsterdam, ma racchiude una miriade di piccole sorprese che rendono la permanenza in Belgio sicuramente interessante. Imparare una nuova lingua, il francese, è sicuramente una sfida stimolante, anche se sono molti gli stranieri che continuano a vivere nella capitale belga utilizzando soltanto l'inglese, spesso neanche perfettamente. Dopo l'esperienza irlandese poi, ho imparato molto sul come porsi di fronte a culture ed abitudini diverse, capendo che non ci sono cose strane o sbagliate, sono soltanto approcci diversi allo stesso problema o metodologie scaturite da contesti storico-culturali differenti. E questo aiuta. Bruxelles è sicuramente una città internazionale, ospitando la sede della Commissione Europea, della NATO e di moltissime enti nazionali e regionali di paesi stranieri: il mix è di casa e la diversità che ne deriva è sicuramente una ricchezza per la città e per chi ci vive. Sono contento di essere arrivato a Bruxelles e vi rimarrò ancora a lungo.


Tornesti mai in Italia?

Per il momento no e non per via del governo, di alcune abitudini o chissà quale altra lamentela, ma semplicemente perché vivo bene altrove avendo trovato un mio equilibrio fatto di soddisfazioni lavorative e personali. Probabilmente non tornerò mai più in Italia, perché la mia ragazza è straniera, perché dopo averci vissuto 24 anni è giusto spendere altro tempo altrove e scoprire nuovi mondi, perché in fondo siamo sempre meno stranieri soprattutto in Europa, dove la globalizzazione e le normative europee rendono ogni paese sempre più accogliente in termini di prodotti reperibili, facilità di comunicazione, costi abbattuti per quanto riguarda connessioni aeree e non. Ad ogni modo questa domanda rimarrà sempre un punto interrogativo fantasma, lì in qualche tempo nel futuro in attesa di risposta.


Secondo te e' possibile trovare lavoro in IT all’estero dall'Italia?

Io ho trovato lavoro a Bruxelles da Dublino, caricando il cv e applicando (in inglese, anche se magari le offerte erano in francese o olandese) per le diverse offerte che ogni sera (ogni maledetta sera per un mese) cercavo, se interessato cercavo direttamente sul sito web dell'azienda (e non tramite monster) per le posizioni aperte o per i contatti ed inviavo il cv sempre con una lettera di presentazione spesso modificata in base all'azienda/posizione in questione.
Ho ricevuto una decina di chiamate in un mese, qualcuna quasi una chiacchierata altre quasi un colloquio telefonico (sempre rigorosamente in inglese, se chiedevano del francese dicevo che lo avrei imparato una volta in Belgio), tre delle quali hanno deciso di andare avanti (altre mentirono, non facendosi più sentire, scoraggia un po' ma capita). Alla fine due aziende pagarono volo Dublino-Bruxelles, feci un colloquio nelle loro rispettive sedi e scelsi una delle due.
Arrivai a Bruxelles con già un lavoro, grande comodità, sicuramente. Insomma costanza, furbizia e anche un po' di fortuna, credo sia questa la formula da applicare.

Credo che la stessa esperienza potrebbe ripetersi cambiando Dublino con Italia.

Grazie Andima. Seguite il suo fantastico blog su: andimabe.blogspot.com


domenica 9 gennaio 2011

A Londra NON cercate casa e lavoro tramite agenzie italiane.

Se avete deciso di provare l’esperienza di vita a Londra non rivolgetevi mai a delle agenzie a pagamento.


Questi sono i motivi:
  1. Pagare qualcuno per trovarvi lavoro (tramite agenzie o privati) e’ illegale.
  2. I servizi offerti sono gli stessi che potreste trovare rivolgendovi ad un job center, reed, adecco, ecc…, senza versare un pound.
  3. I datori di lavoro seri non usano agenzie sapendo che non seguono le leggi.
  4. Pagare per trovare lavoro significa trovare dall’altra parte un datore di lavoro senza scrupoli.
  5. Cercare casa e’ facile anche senza una forte conoscenza dell’Inglese.
  6. Perche’ prenotare una casa prima ancora di vederla? Un normale contratto d’affitto non segue affatto questo iter.
  7. Cercare una scuola di lingua e’ altrettanto piu’ semplice. A londra ne esistono a centinaia, e la qualita’ del servizio e’ appurabile facendo delle lezioni di prova che sono gratuite.
Queste sono le agenzie a cui mi riferisco.
Sono sicuro che ne esistono delle altre. Come stanarle? E’ molto semplice:
  1. Vi dicono che trovare lavoro a Londra e’ molto semplice, basta iscriversi al loro sito. Eppure se avete letto i miei post precedenti, la sensazione e’ tutt’altra.
  2. Vi chiedono di pagare per trovarvi il lavoro. Servizio che poi vostro malgrado scoprireste non essere del tutto veritiero, ricordate che pagare per tale servizio in UK e’ ILLEGALE.
  3. Vi chiedono di prenotare la stanza ancora prima di averla vista. Nessuno affitta case o appartamenti a giorni. In realtà si trattano di ostelli, e quelli si che si prenotano.
  4. Vi assicurano la scuola di inglese migliore a prezzi vantaggiosi. Anche se fosse, sono loro a scegliere per voi sempre a loro vantaggio.
  5. Avete dei dubbi su questa o quella agenzia? Usate internet per cercare dei feedback.
Queste agenzie a volte pero' sfruttano internet a loro vantaggio. Quindi e’ molto probabile che troviate dei feedback positivi piazzati da loro. Non fatevi ingannare da chi dice che si e’ trovato benissimo usando miliardi di aggettivi se poi il feedback successivo urla arrabbiato che sono stati dei LADRI!

lunedì 3 gennaio 2011

Lettera da chi sogna di emigrare a Londra.


Qualche ora fa ho ricevuto la seguente mail:

"Ciao Stefano sono Marco...

Volevo chiederti una cosa. Io sto cominciando a muovermi da ora in due
direzioni, quella di Parigi e Londra. Comincerò dopo la befana a mandare il mio
curriculum e il mio portfolio in giro tramite e-mail perchè verso Settembre
vorrei provare a trasferirmi anche se per ora ho davvero pochi soldi da parte.
Il mio ostacolo, di carattere psicologico, è che qui a Roma 1050 euro mensili
li prendo, ma è chiaro che nn ho prospettive e soprattutto a me Roma ha davvero
stufato. 30anni qui ci so stato, può bastare, in fondo il mondo è tanto grande.
Ti confesso che in parte ho anche paura a muovermi, ma credo che sia normale
forse anche perchè dovrò partire in solitaria. Ad ogni modo sento di volerlo
fare anche perchè qui mi annoio molto e ho messo su pure qualche chiletto di
troppo che vorrei smaltire...quindi è bene che mi muova.
Se in questi giorni ti mando il mio cv e il mio portfolio entrambi in pdf, se
ti capita l'occasione tramite tue conoscenze di là, potresti magari darlo a
qualche studio d'architettura? Ti ringrazio molto...

Marco"

Ciao Marco, una domanda al volo, hai provato a muoverti presso la tua Universita', chiedendo in segreteria se esistono progetti all'estero?
Inoltre, informati se c'e' qualche professore che potrebbe indirizzarti a delle mete piu' specifiche. A volta uno sceglie Londra o Parigi solo perche' attratto dal loro prestigio, ma poi si scopre che c'era una forte richesta del tuo profilo in altri paesi europei.

Inoltre esistono vari PHD (dottorati di ricerca) all'estero, prova a cercarne uno che potrebbe fare al caso tuo. Prova a cercare su www.findaphd.com.

Purtroppo io non conosco alcuno studio di architettura qui a Londra, non e' il mio campo, ma potresti intanto provare a cercarne uno da Roma tramite internet.

Controllo sui maggiori siti di ricerca del lavoro quali potrebbero essere le tue possibilita' all'estero. Per esempio qui va molto www.gumtree.com. ma ci sono anche www.monster.co.uk e www.reed.co.uk.

La lingua ovviamente e' l'ostacolo piu' grande per chiunque, ma non solo. Controlla bene come e' strutturato il tuo CV, ogni paese segue le sue regole.

Un consiglio, dai un'occhiata ai vari template che puoi scaricare su:
http://career-advice.monster.co.uk/cvs-applications/free-cv-templates/jobs.aspx

Riguardo al mese, se riesci prima di Settembre, potrebbe fare la differenza qui a Londra per diversi motivi.

Il clima potrebbe essere ancora mite, ma credimi l'inverno arriva in fretta e qui i giorni volano facilmente, se poi coincidono con la ricerca di un lavoro, la comodita' di girare questa citta' senza beccarsi la pioggia potrebbe moralmente e materialmente essere meno stressante.

Inoltre qualora tu, come fanno tutti del resto, provi a cercarti un lavoro di transizione per campare.

Per esempio stimo che una media di £700 al mese siano sufficienti per vivere qui.

Da Maggio Londra si riempie di turisti, quindi le offerte di lavoro nei vari pub aumentano fino a raggiungere l'apice ad Agosto, perche gli studenti tornano a casa e quindi si liberano molti posti "d'oro", ovvero i fantastici part-time. Mentre a Settembre Londra si ripopola, e quindi la concorrenza per la ricerca di uno di questi lavori devo dire che potrebbe essere spietata.

Storia diversa per le professioni piu' specifiche e non legate alla ristorazione. I mesi da scartare sono proprio Dicembre e forse anche Agosto. Ma credimi una volta aperta quella porta, arriveranno anche lo soddisfazioni.

Per quanto riguarda l'emigrare, preparati a perdere chili in abbondanza, lo stress sara' alto e non mancheranno i momenti di sconforto. Ma scoprirai anche che non sei solo, e che come te ci sono tante persone che provano con tutte le loro forze a realizzarsi.

E poi qua ci sono io, quindi almeno un birra la si puo' prendere insieme.




domenica 2 gennaio 2011

Qual e’ la capitale del Regno Unito?


Se vi dovessero chiedere qual e' la capitale del Regno Unito, sicuramente la risposta e' Londra. Ma londra e' una citta'? Questo e' tutto da vedere.


Premessa

Eccomi di nuovo a voi, con l’augurio di un Buon Anno. Sfortunatamente non ho trovato piu’ il modo per scrivervi da quando il primo novembre me e la mia compagna abbiamo deciso di trasferirci in una zona piu’ remota, inoltre ho ricevuto solo da un paio di settimane internet, quindi non vi dico che delusione quando il 22 dicembre, giorno in cui me l’hanno attivata, ho provato a connettermi con Skype per chiamare in Italia. Ricorderete che fu proprio in quella data che Skype ando’ giu’.

Detto cio’, passiamo al post del giorno, se non dell’anno.

Per chi vive qui a Londra da mesi come me, risultera’ un concetto ormai banale. Ma per chi di voi avesse in mente di di venire a vivere dalle parti del vostro informatico migratore, potrebbe faticare e non poco nel sapere distinguere tra distretti e regioni.

Infatti dire di Londra una citta’ e un concetto del tutto erratto. Attualmente il concetto di Londra capitale è da riferirsi alla Greater London, ovvero alla regione(county) e non alla sola city, tant'è che tutte le istituzioni governamentali (a partire dall'incoronazione del re nell'Abbazia di Westminster) hanno sede nella città di Westminster.

Quindi Greater London si suddivide in 33 distretti: la City e 32 boroughs:


1. City of London (o City)
2. City of Westminster
4. Hammersmith and Fulham
8. Tower Hamlets
11. Camden
12. Brent
13. Ealing
17. Merton

18. Sutton
23. Bexley
27. Newham
31. Barnet
32. Harrow